arredamento

La differenza tra uffici direzionali e operativi

Nel momento in cui ci si accinge a distinguere tra loro le diverse tipologie di ufficio, prima suddivisione che viene in mente è quella tra ufficio direzionale ed ufficio operativo.

Il criterio che sta alla base di questa ripartizione va ricercato in arredamenti i quali, come si avrà modo di vedere su Manerba Spa non sono affatto tutti uguali. Ciascun genere si contraddistingue infatti sia per caratteri estetici tutti propri sia per funzionalità strettamente correlate alle specifiche necessità del fruitore.

Scendendo maggiormente nel particolare, quali risultano pertanto essere le differenze che separano gli uffici direzionali e gli uffici di tipo operativo?

La differenziazione

In base a ciò che la stessa denominazione suggerisce, è possibile definire un ufficio direzionale come un ambiente nel quale tutto il mobilio, essendo appositamente pensato per scopi rappresentativi, andrà pertanto a rispondere alle esigenze dei dirigenti di un'azienda.

Per quello che invece riguarda gli arredamenti operativi, questi andranno riservati alle stanze nelle quali lavorano gli impiegati. Per via delle proprie funzioni, complementi d'arredo come sedie e scrivanie operative hanno la necessità di unire tra loro una praticità ed una confortevolezza che non rappresentano affatto aspetti di secondaria importanza.

A proposito dei compiti di rappresentanza che invece un ufficio direzionale deve scrupolosamente rispettare, i mobili che lo rivestono dovranno avere caratteristiche tali da poter costituire il vero e proprio biglietto da visita dell'azienda.

Oltre all'efficienza, i mobili direzionali devono infatti distinguersi per un'impronta estetica godibile ed in grado di conferire a tutti i potenziali visitatori un'impressione positiva. Se è vero che gli uffici dei dirigenti debbano risultare belli alla vista, è altrettanto vero che anche un ufficio operativo deve rivolgere una buona dose d'attenzione all'estetica.

Per ciò che attiene le materie prime utilizzate, il loro pregio sarà certamente maggiore in arredi direzionali i quali, oltre che fare dell'originalità uno dei propri punto cardine, dovranno donare allo sguardo una sensazione di imponenza. Diverso discorso vale per un mobile operativo i cui lineamenti, essendo frutto di materiali temporalmente durevoli, saranno senza ombra di dubbio più essenziali.

Le sedie

Come facilmente si potrebbe immaginare, parte integrante di un ufficio è identificabile nelle sedie, complemento d'arredo essenziale. Anche nel loro caso, la diversificazione tra la variante direzionale e quella operativa è evidente.

Una sedia direzionale, per connotati e funzioni, si avvicina di molto ad una poltrona. Sedute e schienali saranno ampi e morbidi. Il timbro stilistico sarà spiccatamente moderno, con la pelle o l'ecopelle a rappresentare i materiali più usati. Altro particolare distintivo menzionabile è dato dai braccioli, emblema di autorità.

Scegliere una sedia operativa significherà, al contrario, optare per un prodotto destinato ad ospitare dipendenti che su di essa siederanno diverse ore al giorno. Il loro rivestimento è abitualmente fatto in tessuto. Sono molti i modelli nei quali sia la seduta che lo schienale possono essere regolati, così da ottenere una postura sempre ottimale.

E le scrivanie?

Se le scrivanie direzionali sono un punto intermedio tra quelle presidenziali e quelle operative, queste ultime sono direttamente proporzionali alla tipologia di mansione che anche grazie ad esse andrà svolta.

Tra le loro caratteristiche principali vi sono: – forme angolari che permettono di lavorare con semplicità su diverse postazioni contemporaneamente; – simbolo della praticità sono poi ripiani dove poter mettere documenti e materiali; – per uffici dalle dimensioni ristrette, vi sono delle scrivanie operative pieghevoli, da riporre in caso di mancato utilizzo.

Una scrivania direzionale deve invece rimanere coerente con ciò per il quale essa viene progettata: dare un'immagine positiva dell'azienda. L'efficienza, perciò, dovrà lasciare spazio al bello.